Moltissimi negozianti si chiedono se per esporre una vetrofania o un cartello sulla propria vetrina devono chiedere un’autorizzazione comunale o pagare una tassa pubblicità sulle vetrine.

Sono Maurizio Zanelli, titolare dello Studio Comunicazione Zanelli Snc e direttore creativo di Vetrine Decorate, sito specializzato nella vendita di vetrofanie.

In questo articolo ti darò tutti gli strumenti e tutte le informazioni necessarie per aiutarti a capire se devi pagare o meno una tassa sulle tue vetrine quando esponi una vetrofania o un cartello.

 

1. Come viene regolamentata la tassa pubblicità sulle vetrine:

Darti una sintetica e definitiva risposta a questa domanda non è facile, ma non temere ti farò diventare un vero esperto!

Il Decreto Legge che regolamenta la tassa pubblicità sulle vetrine (507 del 1993) può essere interpretato in moltissimi modi e può variare da Comune a Comune. In questo Decreto viene data come direttiva nazionale, sugli strumenti pubblicitari, un’ampia possibilità di scelta al Comune di stabilire delle regole proprie.

In linea di massima lo Stato richiede che tutti gli strumenti e i messaggi pubblicitari siano sottoposti ad un’autorizzazione e al pagamento di una tassa pubblicità sulle vetrine nel Comune dove si svolge l’attività.

Quindi è fondamentale fare delle distinzioni.

 

2. In vetrina usi Vetrofanie decorative o pubblicitarie?

Essendo che parliamo di vetrofania dobbiamo distinguere se ha una finalità decorativa o pubblicitaria. Indipendentemente se viene esposta in vetrina o sulla porta.

  1. Se la vetrofania o il cartello che decidi di esporre nella tua vetrina ha solo finalità di abbellimento della vetrina (con ad esempio immagini augurali, natalizie, pasquali, floreali, ecc…) non si richiede alcuna tassa o autorizzazione.
  2. Mentre se la vetrofania, o il cartello che decidi di esporre nella tua vetrina, ha una esplicita funzione pubblicitaria è probabile che dovrai quantomeno comunicarne l’installazione di essa al Comune e pagare una tassa per la pubblicità sulle vetrine. Può essere anche una tassa di piccola entità (pochi spiccioli mensili, in Italia si parla di 3 o 4 euro) relativa però solo al messaggio pubblicitario e non all’intera grafica che viene esposta.

Esempio per capire se devi pagare o no la tassa pubblicità sulle vetrine:

Se nel periodo di Natale esponi una vetrofania con un immagine di Babbo Natale ed un messaggio promozionale di uno sconto dovrai pagare una tassa pubblicità sulle vetrine solo sul messaggio dello sconto mentre per l’immagine di Babbo Natale non dovrai pagare nulla.

Questo perchè Babbo Natale sarà presente solo per abbellire il tuo negozio e porgere i tuoi auguri a tutti i tuoi affezionati clienti ma NON per lanciare un messaggio promozionale diretto (riferito alla merce che vendi) ai tuoi clienti.

Come ti accennavo in precedenza però essendo questo Decreto Legislativo variabile di Comune in Comune ti consiglio di fare qualche ricerca, per accertarti di persona se dovrai pagare o meno una tassa pubblicità sulle vetrine.

 

3. Dove trovare le risposte esatte?

Una soluzione semplice ed efficace alla domanda è quindi la ricerca.
La soluzione potrebbe essere disponibile, in tempi rapidi, in due posti:

  • sul sito web o presso l’URP
  • ufficio tributi/affissione

Ogni Comune dovrebbe avere un PGIP (Piano Generale degli Impianti Pubblicitari) dove sono descritti tutti gli strumenti pubblicitari ammessi sul territorio comunale, le procedure di autorizzazione con i relativi moduli e i costi giornalieri o mensili.

Questa documentazione ti aiuterà quindi sia ad effettuare i pagamenti della tassa pubblicità sia a scoprire, in anticipo, quanto ti costerà eventualmente un progetto promozionale pubblicitario.

Non tutti i Comuni però l’hanno effettuata. Ecco perchè potresti trovarti in…

 

Le 3 diverse situazioni a seconda del Comune:

  • Il tuo Comune potrebbe richiederti una domanda, un progetto e il versamento di una tassa per la pubblicità sulla tua vetrina.
  • Potrebbe richiederti semplicemente di spedire una comunicazione all’ufficio affissioni/pubblicità e una tassa bassissima per ogni mese in cui la pubblicità verrà esposta sulla tua vetrina.
  • Oppure non avendo redatto il proprio PGIP (Regolamento comunale sulla pubblicità) potrebbe permetterti l’esposizione di vetrofanie senza particolari richieste o tassazioni.

3. Eccezioni sul pagamento della tassa pubblicità sulle vetrine:

La tassa pubblicità sulle vetrine contiene anche delle altre eccezioni.
Potrai infatti inserire delle vetrofanie e dei cartelli, senza pagare alcuna tassa, se rientrano in alcune categorie.

Non dovrai quindi pagare nessuna tassa pubblicità se sono:

  • della dimensione fino a 300 cmq
  • con nome del negozio fino a 500 cmq (per vetrina)
  • Con il nome o il logo del brand che vendi all’interno del negozio fino a 500 cmq (per vetrina).

Grazie a queste eccezioni potrai pubblicizzare maggiormente dei brevi messaggi per i tuoi clienti, i brand su cui decidi di puntare maggiormente le vendite o che comunque vuoi far conoscere al tuo pubblico, il nome del tuo negozio e molto altro ancora.

Ora che sai come funziona la tassa sulle pubblicità in vetrina, passiamo al secondo tormentare dei negozianti: Come attaccare le vetrofanie? E a cosa servono?

Alla prossima,

Maurizio Zanelli
di vetrinedecorate.it
Studia, agisci, misura, migliora!

  • Negoziante indipendente, tocca a te 🖊️
Il tema di oggi è la collaborazione con altri negozianti 🙏

Ne hai mai fatta una?
Ci racconti com'è andata?

👉 Le collaborazioni tra negozianti (in gergo co-marketing) sono un argomento che si sta cominciando a sentire echeggiare nell’aria. Anche se in realtà sono secoli che i negozi lo fanno. Gli è stato dato solo un nome più figo!

Delle diverse modalità di collaborazione e di tutti i vantaggi, ne abbiamo parlato anche in uno dei nostri corsi.
Si tratta di una strategia in cui più negozi si uniscono per creare un’iniziativa (piccola o grande che sia).

✅ Si sa, l’unione fa la forza.

🚫 E non si deve cadere nel tranello del “se porto persone ad un altro negozio, sottraggo potenziali clienti a me”.

🤫 Shhhh… non dirlo a nessuno, ma il co-marketing ti consente non solo di aumentare la visibilità del tuo negozio, ma anche di spartire e spalmare i costi (pubblicitari, organizzativi, ecc.)
In genere la regola è quella di collaborare con colleghi che trattano prodotti complementari ai tuoi oppure i cui clienti sono in target con i prodotti che vendi.

👉 Giusto per farti un esempio, se hai un’erboristeria, potresti fare co-marketing con un negozio di abbigliamento in fibre naturali.

In questo caso i vostri clienti hanno gli stessi interessi: salvaguardia dell’ambiente, amore per la natura, ecc. 🌱

Per chi non sapeva cosa fosse il co-marketing, ecco svelato il mistero 🕵️

Per chi invece l’ha già fatto, sotto coi commenti, siamo curiosi di sapere com'è andata 💥

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    🚨 La maggior parte dei negozianti pensa di vendere prodotti o servizi, EPPURE questo pensiero è totalmente sbagliato e oggi i clienti se ne accorgono. Non solo, oggi i clienti sentono “puzza” dei negozianti così e cambiano strada.

Di cosa sto parlando? 😱

😐 Guarda il video ed evita a tutti i costi di cadere nella stessa trappola.

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    🚨 C’è una cosa che fa la totale differenza sui risultati del negozio ed è la risposta alla domanda:

“Ti comporti come se giocassi in serie A o in serie B”?

🔥 Sembra banale, ma non lo è. Se ti alzi la mattina per puntare al massimo livello, ecco che cresci ogni giorno. Tu diventi un negoziante migliore e il tuo negozio cresce con te.

Se invece non ci metti le energie e la testa di chi vuole arrivare in alto, forse sembrerà più comodo, ma in realtà sarà tutto più difficile.

❤️ DOMANDA: Tu in questo momento ti senti di giocare in Serie A o in Serie B? Perché… c’è un gruppo di negozianti che fa squadra ogni giorno e che ogni giorno spinge verso l’eccellenza… è il NIClub, trovi il link in BIO: Negozianti Illuminati Club

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