Solo l’idea di aprire un negozio può far venire forti mal di testa, soprattutto quando non si sa cosa fare per aprirlo, dove aprirlo e nota dolente… quanto costa aprire un negozio.

In questo articolo ti darò alcuni spunti interessanti da cui partire.

Se vuoi aprire un negozio è importante che tu parta con il piede giusto, e questo significa conoscere tutto quello che devi sapere prima di aprire il tuo negozio.

REGOLA: Domandati cosa devi sapere prima di aprire il tuo negozio

Come prima cosa in assoluto, dovresti avere un piano che preveda il futuro andamento del negozio, cioè come il tuo negozio potrà funzionare in base ai ragionamenti che avrai fatto e alle decisioni che avrai preso.

Questa fase è cruciale perché le decisioni che dovrai prendere prima di aprire il tuo negozio saranno molte e da esse deriveranno gran parte dei tuoi risultati.

Fare delle previsioni vuol dire avere un documento su cui sia scritto tutto quello che devi sapere prima di aprire il tuo negozio.

Ma di che documento stiamo parlando?

1. IL BUSINESS PLAN per un negozio

Secondo te, come fai a prevedere il futuro di un negozio che ancora non esiste?

Lo potrai prevedere al meglio facendo un Business Plan, che è la prima cosa in assoluto da fare prima di aprire qualsiasi negozio.

Cos’è un Business Plan?

Il Business Plan è il documento di previsione che raccoglie tutte le informazioni del negozio che intendi aprire, e che risponderà alle domande:

  • Il mio negozio potrà funzionare?
  • Il negozio sarà sostenibile nel tempo?

Com’è fatto un Business Pan di un negozio?

Se per esempio tu mi dicessi che vuoi aprire un negozio, la prima cosa che mi verrebbe in mente di chiederti è questa:

“Belloooo! Hai già verificato se il negozio che vuoi aprire potrà funzionare?”

I numeri, i ragionamenti e le analisi fatti nel Business Plan devono essere spiegati e motivati, devono riuscire a convincerti che il negozio che vuoi aprire funzionerà.

Un Business Plan del negozio ha al suo interno tutte queste informazioni:

  • il tipo di negozio da aprire, e perché si è scelta quella tipologia di negozio;
  • chi saranno i clienti del negozio e perché si è deciso di rivolgerti a quel target;
  • quali prodotti il negozio proporrà, e perché si sono scelti quei prodotti;
  • la città e la zona dove aprire, e perché si è fatta questa scelta;
  • la location (cioè lo spazio fisico) dove aprire, e perché si sta per scegliere quella location;
  • che prezzo avranno i prodotti, giustificando il perché di tali prezzi (anche rispetto alla concorrenza);
  • come si comporta il mercato di riferimento in quella precisa città e zona, e perché. In altre parole cosa fanno i concorrenti e come lo fanno;
  • come si pensa di distinguersi dalla concorrenza e perché;
  • il dettaglio degli investimenti necessari per aprire;
  • il conto economico di previsione, che sia il più possibile veritiero e che possa prevedere al meglio le future vendite, i costi, e il risultato del negozio. La previsione economica va fatta almeno per i primi 3 anni di vita del negozio;
  • la previsione dei flussi di cassa, cioè di quanti soldi serviranno al negoziante per aprire e per sopravvivere in una fase iniziale;
  • ultima cosa, tanto importante quanto le altre, SE NON DI PIU’, il piano di marketing, dove il negoziante metterà per iscritto il suo Retail Funnel, cioè cosa pensa di fare per promuovere il suo negozio, acquisire clienti e vendere di più.

 

2. QUANTE VENDITE DOVRO’ FARE?

Ecco che torniamo alla domanda più diffusa: “Ma quante vendite dovrò fare per pareggiare tutti i costi e non perdere soldi?”

Abbiamo detto che il Business Plan ha al suo interno anche il conto economico di previsione.

Facendo il conto economico di previsione, il negoziante potrà capire quale sarà il suo ipotetico Punto di Pareggio, o Break Even Point.

Che cos’è il punto di pareggio?

Il punto di pareggio è il punto in cui il negozio con le sue vendite pareggia i costi, senza generare profitti ne’ perdite, è il punto in cui il negozio sta in piedi da solo ma senza darti un profitto.

Ecco che allora il conto economico previsionale, che è parte di un Business Plan, risponde anche alle domande:

  1. Quanto dovrò vendere per coprire tutti i miei costi?
  2. Riuscirò a vendere abbastanza, non solo per coprire i costi, ma anche per avere un profitto?

La risposta a queste domande la troverai nell’analisi che avrai fatto nel tuo Business Plan, prima di aprire il negozio.

Se già sulla carta la situazione non dovesse essere promettente, allora bisognerebbe domandarsi se si sta facendo la cosa giusta nel modo giusto, se si possa fare qualcosa di diverso, esempio cambiare la location o il tipo di negozio, o il target, o la strategia di marketing, o i prodotti perchè magari hanno un margine troppo basso… e così via.

Fare un Business Plan può salvare il negoziante dal commettere errori di cui potrebbe pentirsi e solo grazie ad esso potrai conoscere il tuo ipotetico punto di pareggio.

Bene, e ora…

3. QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO?

Devi sapere che il Business Plan ha al suo interno anche un piano degli investimenti che occorre fare, e per questo motivo dice al negoziante quanto costa aprire un negozio.

Il quanto costerà, va quantificato prima di aprire, e non dopo.

Il negoziante deve sapere prima quanti soldi deve tirare fuori per aprire il suo negozio, e scoprirlo dopo o durante… è follia pura! Ora che veniamo al sodo, mi aspetto da te questa domanda:

“Sì, ho capito, ma… quanto costa aprire un negozio?

Sicuramente ti aspetti che io ti dia un numero, ma purtroppo non esiste una risposta valida per tutti, e devo rispondere a questa domanda dicendoti che:

“Aprire un negozio può costare da un minimo di circa 20-25 mila fino a un milione e anche oltre”

… per intenderci, il costo dipende da quello che vuoi realizzare!

Infatti, è veramente difficile definire un costo standard perché ogni negozio ha la sua situazione particolare e specifica e costa in modo diverso da tutti gli altri.

Semmai quello che posso dirti è:

Che cosa incide sulla variazione dei costi di apertura di un negozio.

I costi di apertura variano secondo tanti fattori, i principali sono questi:

  • Il tipo di negozio, perché, ad esempio, costerà di più aprire una gioielleria che un negozio che vende saponi;
  • La superficie del negozio, perché maggiore è la superficie, più alti saranno il costo dell’affitto o dell’acquisto;
  • Acquisto o affitto dei locali, perché ogni città, ogni zona e ogni negozio ha costi di acquisto/affitto molto differenti;
  • Il prodotto venduto, secondo che si tratti di un bene di lusso o di un bene di basso valore;
  • Tipo di ristrutturazione, perché se dovrai fare dei lavori di ristrutturazione, creare impianti specifici per il tipo di negozio che stai per aprire, o devi adeguare il locale ai requisiti di legge, ti costerà di più che non aprire in un negozio dove non devi fare nessuna modifica;
  • Tipo di finiture, perché potrai semplicemente imbiancare le pareti oppure rivestirle di marmi pregiatissimi;
  • Arredamento del negozio, perché potrai scegliere tra un arredo economico o un arredamento di prestigio, un arredo qualunque o un arredo su misura;
  • Attrezzature, macchinari e impianti, alcuni dei quali sono davvero costosi;
  • Se apri in franchising, devi anche considerare le fee di ingresso che dovrai pagare al tuo franchisor per mettere la sua insegna nel tuo negozio e utilizzare il suo sistema;
  • Il costo della licenza, nel caso ti servirà.

Ragionare sul cosa aprire e quanto investire è strettamente connesso alla zona che vuoi scegliere e al target di clienti che vuoi raggiungere, per questo è importante fare un business plan.

Ora andiamo a vedere insieme quali sono i costi tipici e più comuni da sostenere per aprire un negozio.

Lista dei principali costi di apertura di un negozio:

Non è detto che tu debba avere tutti questi costi, e, magari, potresti avere dei costi che qui potrei non aver nominato, ma diciamo che questi sono i principali:

  • Notaio per costituzione della Società, solo se decidi di mettere il negozio sotto una società e non a tuo nome;
  • Acquisto o affitto del locale. Nel caso di affitto, devi considerare costo di apertura il costo dell’affitto del periodo di pre-apertura, che potresti avere dalla decorrenza del contratto fino alla data di apertura effettiva, cosa normale per chi prima di aprire ha bisogno di fare lavori di ristrutturazione/allestimento, e, il deposito cauzionale da pagare alla firma del contratto di locazione (affitto);
  • Eventuale acquisto della licenza;
  • Lavori di ristrutturazione (pavimenti, rivestimenti, scale, soppalchi, soffitti, imbiancatura, illuminazione, porte, vetrine), e adeguamento a norma (bagno, bagno/rampa per disabili, impianti di vario genere, parte idraulica, elettrica, aria condizionata, riscaldamento, aspirazione… etc.) ;
  • Arredamento
  • Insegna
  • Impianti, macchinari, attrezzature, solo se nel tuo caso sono previsti;
  • Consulenze professionali (Commercialista, Geometra, Ingegnere, Architetto, Consulente del Lavoro);
  • Spese societarie (Camera di Commercio, Comune, bolli e tasse varie);
  • Permessi e autorizzazioni varie
  • Acquisto del magazzino iniziale delle merci destinate alla vendita. Questo non è davvero un costo di apertura ma ti consiglio di ricordarlo e di inserirlo nei tuoi flussi di cassa, perché è denaro che devi impegnare nell’acquisto del magazzino prima ancora di iniziare a vendere;
  • Costi di ricerca e formazione del personale
  • Costo per la realizzazione e la registrazione del marchio
  • Fee apertura (se apri in franchising)
  • Costi di marketing (sito web, social, promozione e pubblicità , eventi)
  • Costi di PR/inaugurazione

Fare un Business Plan è davvero importantissimo, però… è bene che tu sappia da subito che un Business Plan non potrà mai predire esattamente il futuro.

Se sarai abbastanza bravo da fare il tuo Business Plan usando buon senso e facendo ragionamenti corretti, allora esso potrà darti delle informazioni sensate di quello che potrà essere l’andamento del negozio.

Ma se viene fatto in modo superficiale, buttando giù i numeri a caso e senza nessun fondamento, o se si sono sbagliate certe valutazioni, allora esso difficilmente potrà avvicinarsi alla realtà del negozio.

 

4. FAI UN CASH FLOW DI NUOVA APERTURA

Quando avrai finito di raccogliere le informazioni e i costi di quel che ti serve per aprire il negozio, metti quei costi in uno scadenzario (in ordine di scadenza), così da sapere in quale momento dovrai avere denaro liquido disponibile per pagare.

Questa operazione consiste nel fare una previsione dei flussi di cassa, o Cash Flow di nuova apertura.
Anche il Cash Flow di apertura lo fai mentre costruisci il tuo un Business Plan.

Chi non fa nessuna previsione di cassa, potrebbe ritrovarti nella situazione di essere a corto di soldi per pagare i lavori o le forniture necessari per l’apertura del negozio.

 

5. LE 3 COSE DA CUI PARTIRE

Mi stavo dimenticando di dirti una cosa molto importante, ecco dunque le 3 cose da cui ti consiglio di partire:

  1. Per avere informazioni e fare le pratiche burocratiche, oltre a parlare con il tuo Commercialista, puoi anche rivolgerti alle associazioni di categoria, che mettono a disposizione dei negozianti il loro personale qualificato per aiutarli nelle cose burocratiche e pratiche da fare.
  2. Ricorda che il NIC (Negozianti Illuminati Club) è pieno di negozianti che hanno già aperto in diverse situazioni e che sono pronti a darti informazioni che sono frutto della loro esperienza!
  3. Leggi l’articolo sull’apertura del negozio messe a disposizione dalla Cliento School

In bocca al lupo per la tua nuova apertura!

Alla prossima!!

Sabina Liberatore
Autrice del corso Controllo di Gestione del Negozio

  • Colori, colori e sempre più colori! 🌈
Ok, ma qual è il tuo Tiffany? Aspetta, ti spiego.

Le vetrine, i prodotti, le grafiche social… se ci pensi i colori sono un aspetto importante quando parliamo di comunicazione e ovviamente sono presenti ovunque (l’hai notato vero? 😅).

Ma allora perché sono così sottovalutati? Perché si scelgono a cuor leggero senza studiarne le reali conseguenze?

La logica dovrebbe essere chiara: i colori hanno un impatto diretto sulle tue comunicazioni e le comunicazioni influenzano i tuoi risultati.

Ovviamente questa è una semplificazione, ma funziona.

E se è vero che i colori impattano sulla percezione di vetrine, prodotti, grafiche… che conseguenze potrebbe avere sul tuo negozio se anche tu scegliessi un tuo *potente* colore identificativo?

Proprio come il famoso caso di “Tiffany”.💚

Guarda che la stessa cosa puoi farla tu… puoi scegliere il TUO “Tiffany”! Un colore univoco, appunto che senti “tuo”, immediatamente associato dai tuoi clienti alla *tua* attività.

Hai già il tuo “Tiffany”?
Dai, faccelo sapere nei commenti e se non ce l’hai… dicci quale vorresti o quale pensi sia il più adatto per il tuo negozio! 😁

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    Qualche giorno fa sono entrato in un negozio LEGO 🧱 e sono uscito da lì che ero iscritto al loro database, di mia spontanea volontà! 🤩
Il modo in cui è successo ve lo racconto subito.

Il commesso non mi ha PREGATO, non è stato minimamente insistente: mi ha semplicemente INVOGLIATO. Con entusiasmo mi ha raccontato delle iniziative uniche legate all’essere iscritto, gli eventi, i vari vantaggi… che motivo avevo di dire no? 😊

Questo è quello che dev’essere anche il *tuo* approccio. Non vendere, ma *offrire*, dare dei buoni motivi ai clienti per iscriversi, interagire, interessarsi a ciò che fai.

Ovviamente questo approccio non funzionerà sempre.❗
Magari su dieci persone a cui parlerai con entusiasmo, si iscriveranno solo tre, ma il tuo obiettivo è MASSIMIZZARE il risultato.

Meglio dieci persone davvero interessate a ciò che fai e dici, che cento iscritte con una email e un telefono finti solo per andarsene velocemente! 😅

Hai dei metodi sicuri o simpatici che usi? Se sì, perché non ce lo racconti qui nei commenti? Magari ci iscriviamo anche noi! 😉

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