Se segui la Cliento School avrai modo di sentire spesso parlare di marketing sensoriale.
Esistono diversi tipi di marketing, c’è il marketing relazionale, il gift marketing, l’inbound marketing, l’outbound marketing, il direct marketing ecc… Ma il marketing sensoriale nel punto vendita è l’unico che può essere effettuato con estremo successo solo in spazi fisici come nei negozi.

Questo perchè è un tipo di marketing che sfrutta i 5 sensi:

  • olfatto
  • vista
  • tatto
  • udito
  • gusto

E quindi serve un’ambiente dove il cliente possa muoversi, toccare, sentire… per vivere una vera esperienza di acquisto emozionale.

Cos’è il marketing sensoriale nel punto vendita?

Definizione di marketing sensoriale nel punto vendita presa da wikipedia:

è un tipo di marketing che attrae i cinque sensi e li lega ad un determinato marchio. Essi vengono utilizzati per entrare in relazione con i consumatori ad un livello emozionale; infatti, un brand che usa questo tipo di approccio genera determinati sentimenti, pensieri e opinioni che creano un’immagine nella mente dei consumatori.

Per cinque sensi, possiamo definire tutte le facoltà quali vista, udito, olfatto, gusto o tatto attraverso i quali gli umani ricevono degli stimoli provenienti dall’esterno o dall’interno del loro corpo. Il marketing sensoriale consiste in una serie di tecniche che hanno l’obiettivo di sedurre il consumatore, usando i suoi sensi, per influenzare di conseguenza le sue emozioni e il suo comportamento.

Il marketing sensoriale, detto anche branding sensoriale, si collega al cliente in un modo più personale rispetto al marketing di massa. Infatti, è una tecnica che fa ciò che le tradizionali forme di pubblicità non possono fare.

Quest’ultimo è il vero motivo per cui dovresti anche tu usare questo tipo di marketing. Riuscirai a dare un tocco più personale al tuo negozio e quindi a staccarti dalla concorrenza, e dalle grandi catene che spesso fanno un marketing di massa.

Non solo, potrai emergere rispetto a siti come Amazon, Zalando ecc… che possono sfruttare solo le forme tradizionali di pubblicità.

Lo scopo del marketing sensoriale.

E’ far vivere un’esperienza d’acquisto (o nel termine più corretto: customer experience) indimenticabile.
Il cliente vivrà un’esperienza così piacevole che non vorrà più andare via…
Vorrà tornare nel tuo negozio più e più volte diventando così un tuo cliente fidelizzato.

Più il cliente resta nel tuo negozio più aumenteranno le probabilità che acquisti.

Bene, probabilmente stai già pensando: “Da domani mi metto in atto per usarlo mio negozio!”

Ma da dove cominciare per inserire il marketing sensoriale nel punto vendita?

 

4 semplici strategie immediate per il marketing sensoriale nel punto vendita

Più positiva è l’esperienza di acquisto che i clienti hanno nel tuo negozio più compreranno da te. Ma prima…

La prima cosa su cui lavorare.

Non puoi pensare di inserire musica, profumi e colori (che rispettivamente vanno a toccare i seguenti sensi: udito, olfatto, vista) se non hai individuato bene qual è l’identità che vuoi dare al tuo negozio, o che hai già dato ma magri inconsciamente. Altra cosa che devi conoscere molto bene è il target di riferimento.

Se scegli il profumo sbagliato, perchè scelto con leggerezza o in base ai tuoi gusti personali, otterrai l’effetto contrario. Potresti creare un danno al tuo negozio!

Ecco perchè è fondamentale, dopo aver letto questo articolo, studiare attentamente la sezione Vinci la Concorrenza tra negozianti.

 

1. L’uso del profumo all’interno del negozio.

Metti piede in un negozio Thun e la prima cosa che ti catturerà sarà proprio il profumo che si sente nell’aria.

Come dimostrano numerose ricerche scientifiche il cervello ricorda più facilmente dopo 6 mesi un profumo (82%), piuttosto che un’immagine (25%).

Incredibile vero?

Certo ogni negozio, proprio perchè ha prodotti diversi e target diversi, dovrà inserire il profumo più adatto.
Ne esistono di ogni tipo: agrumato, speziato o delicato, vanigliato…

Questo sarà il tuo logo olfattivo.

Quando troverai quello perfetto, piacerà così tanto ai tuoi clienti che potrai anche pensare di venderlo!

Alcott, per esempio, noto marchio di abbigliamento franchising, oltre a usare il suo profumo in negozio per lasciare un ricordo olfattivo, vende il profumo aumentando così il suo fatturato.

Solitamente trovi i flaconi di profumo direttamente in cassa, così il cliente si concede un ultimo acquisto prima di pagare.

 

2. La disposizione della merce attraente ed invitante.

Le tecniche di visual merchandising, sono fondamentali per questo aspetto. Ti aiutano a coinvolgere vista e tatto. Ecco i punti che puoi iniziare a fare da subito:

 

a.Tieni in ORDINE il tuo negozio:

Per ordine, a parte il termine classico, nel visual si intende anche dividere bene i tuoi prodotti per occasioni d’uso creando delle marco-categorie che aiutino il tuo cliente a trovare quello che cerca nel tuo negozio, in autonomia.

Se per esempio vendi casalinghi è inutile che tieni le tortiere con gli spremiagrumi, meglio mettere le tortiere accanto a spatole e setacci così che il cliente possa comprare prodotti complementari alla tortiera.

 

b. Aiuta il cliente ad immaginarsi già nella “situazione” in cui userà quel prodotto:

Questo punto serve per aumentare il desiderio di acquisto.

Puoi usare immagini, cartelloni o video, nel caso del negozio di casalinghi per esempio potresti usare un video che mostra come preparare una torta utilizzando gli utensili che vendi.

Questi aspetti servono per incentivare al tatto. Cosa che un e-commerce non potrà mai offrire durante l’esperienza d’acquisto. Quindi in un negozio va incentivata, perchè è un punto di forza.

A volte sento i negozianti che si lamentano del fatto che i clienti toccano tutto. Ma toccare è una fase importante per l’acquisto. Prendila in positivo, anche se dopo avrai molte cose da sistemare, ma d’altronde questo è anche il tuo lavoro o quello della tua commessa.

Ti dice niente lo slogan: “Tocca & Prova tutto quello che vuoi?”


E’ del negozio Lush, che per calcare ancora di più questo messaggio ha creato un’area lavandino per far provare i prodotti.

 

c. Attenzione ai colori e ai poster:

E si, anche questi due sono fondamentali per il senso della vista. Ecco perchè molti negozi usano mettere dietro alla cassa una gigantografia che raffigura il target di riferimento, potrebbe essere anche l’immagine di una cane per un negozio di animali.

arredamento-negozio-animali

Mentre i colori dovresti averli scelti bene fin dal principio del tuo logo. Perchè vedi i colori che scegli per il logo poi andranno ad influire su tutto il resto, in modo che ogni cosa sia coordinata, anche l’arredamento o una parete.

 

3. La musica ti aiuta a creare un ambiente piacevole.

La musica va a colpire ovviamente l’udito nel marketing sensoriale nel punto vendita, creando un’ambiente in cui il cliente si trova a proprio agio nel negozio.

E’ fondamentale per un negozio avere la musica. Chi non la mette fa sentire il cliente in una “sala medica d’attesa” dove si crea sempre un disagio assurdo.

Inoltre il cliente, se accompagnato da qualcuno, deve sentirsi libero di fare commenti. E se non c’è la musica avrà come la sensazione che lo stai ascoltando e non si sentirà a suo agio.

Certo, esattamente come per il profumo, la musica deve essere COERENTE con il target e lo stile del negozio.

Quindi se vendi abbigliamento street fashion non metterai musica classica così come in una gioielleria che vende diamanti non può utilizzare la musica heavy metal. Certo questi sono due esempi estremi, e non è sempre così netta la differenza tra un target e l’altro.

Come suggerisce Daniele, l’esperti della Cliento School in questo settore, puoi utilizzare strategie “uditive” che “ribadiscano” al cliente il tuo posizionamento. Attraverso il così detto logo sonoro.

Per esempio Cisalfa, nota catena di articoli sportivi, ha inserito all’ingresso dei suoi negozi la famosa “ola – da stadio”, così che ogni cliente che entra o esce attiva questo suono ricordando il tifo durante le partite.

Accade così che, il cliente quando sentirà quel suono allo stadio avrà immediatamente il ricordo del negozio Cisalfa.

Puoi creare la tua radio in store seguendo l’articolo di Daniele su  come selezionare la musica in negozio.

 

4. Coinvolgi anche il gusto per creare un’ambiente di vendita persuasivo.

Che tu abbia un negozio di alimentari o un negozio di scarpe, puoi sempre prendere per la gola i tuoi clienti.

Certo se hai un negozio di alimentari sei avvantaggiato e per te questo punto è fondamentale! Mentre gli altri negozi dovranno reinventarsi qualcosa.

Per esempio ho visto negozi fare serate a tema con aperitivi per presentare le nuove collezioni di abbigliamento.

Certo il top è riuscire a fare qualcosa di correlato a ciò che vendi.

Ad esempio un’altra cosa che si vede molto sono i negozi di casalinghi che per vendere per esempio i robot da cucina, organizzano corsi dimostrativi di cucina. Puoi anche invitare i tuoi clienti ad assaggiare le torte fatte con gli stampi per torte che vendi nel tuo negozio.
L’unica cosa a cui devi prestare attenzione è l’haccp.

Ho anche visto negozi di abbigliamento per bambini avere una zona con le caramelle. Un’abbinamento perfetto.

Ricorda.

Il tuo compito è quello di creare un’ambiente ESTREMAMENTE POSITIVO per il cliente. Un’ambiente dove per un momento della sua giornata, magari frenetica, potrà sentirsi bene.

E questa sensazione piacevole la dovrai creare sia con il marketing sensoriale nel punto vendita sia con il tuo comportamento.
Ecco perchè è fondamentale sorridere, accogliere bene il cliente e soprattutto NON e ribadisco NON parlare mai dei tuoi problemi personali.

Alla prossima!

Elena Gaddò
Cliento School

  • Colori, colori e sempre più colori! 🌈
Ok, ma qual è il tuo Tiffany? Aspetta, ti spiego.

Le vetrine, i prodotti, le grafiche social… se ci pensi i colori sono un aspetto importante quando parliamo di comunicazione e ovviamente sono presenti ovunque (l’hai notato vero? 😅).

Ma allora perché sono così sottovalutati? Perché si scelgono a cuor leggero senza studiarne le reali conseguenze?

La logica dovrebbe essere chiara: i colori hanno un impatto diretto sulle tue comunicazioni e le comunicazioni influenzano i tuoi risultati.

Ovviamente questa è una semplificazione, ma funziona.

E se è vero che i colori impattano sulla percezione di vetrine, prodotti, grafiche… che conseguenze potrebbe avere sul tuo negozio se anche tu scegliessi un tuo *potente* colore identificativo?

Proprio come il famoso caso di “Tiffany”.💚

Guarda che la stessa cosa puoi farla tu… puoi scegliere il TUO “Tiffany”! Un colore univoco, appunto che senti “tuo”, immediatamente associato dai tuoi clienti alla *tua* attività.

Hai già il tuo “Tiffany”?
Dai, faccelo sapere nei commenti e se non ce l’hai… dicci quale vorresti o quale pensi sia il più adatto per il tuo negozio! 😁

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    Qualche giorno fa sono entrato in un negozio LEGO 🧱 e sono uscito da lì che ero iscritto al loro database, di mia spontanea volontà! 🤩
Il modo in cui è successo ve lo racconto subito.

Il commesso non mi ha PREGATO, non è stato minimamente insistente: mi ha semplicemente INVOGLIATO. Con entusiasmo mi ha raccontato delle iniziative uniche legate all’essere iscritto, gli eventi, i vari vantaggi… che motivo avevo di dire no? 😊

Questo è quello che dev’essere anche il *tuo* approccio. Non vendere, ma *offrire*, dare dei buoni motivi ai clienti per iscriversi, interagire, interessarsi a ciò che fai.

Ovviamente questo approccio non funzionerà sempre.❗
Magari su dieci persone a cui parlerai con entusiasmo, si iscriveranno solo tre, ma il tuo obiettivo è MASSIMIZZARE il risultato.

Meglio dieci persone davvero interessate a ciò che fai e dici, che cento iscritte con una email e un telefono finti solo per andarsene velocemente! 😅

Hai dei metodi sicuri o simpatici che usi? Se sì, perché non ce lo racconti qui nei commenti? Magari ci iscriviamo anche noi! 😉

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